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sabato 26 settembre 2009

I notai analizzano la crisi immobiliare americana

Il rapporto dell’Fbi diffuso il 7 luglio 2009 dall'Fbi, mette in evidenza come negli Stati Uniti le denunce per frodi ipotecarie siano aumentate esponenzialmente negli ultimi anni, passando da 6.936 del 2003 a 63.173 nel 2008 e generando danni per 1,4 miliardi di dollari nel corso dell'ultimo anno, in crescita dell'83,4% rispetto al 2007.

Di fronte alla diffusione delle frodi immobiliari negli Usa da più parti in questi mesi si è andata affermando la convinzione secondo cui, se negli Stati Uniti ci fosse stata una figura come quella del notaio italiano queste illegalità sarebbero state nettamente inferiori e non avrebbero messo sul lastrico milioni di americani e risparmiatori di ogni parte del Mondo.

Infatti con il notariato di tipo latino (presente in 76 paesi del mondo, compresa la Cina), gli adempimenti di legge e l’accuratezza dei controlli sulle operazioni immobiliari avrebbero di fatto impedito la realizzazione di truffe ipotecarie su larga scala. Tali truffe, portate a segno mediante la falsificazione dei dati personali, delle case, dei redditi dei mutuatari, del valore degli immobili, hanno avuto come risultato un mercato inondato da immobili privi di garanzie certe.

Già qualche mese fa l'economista della Yale University Robert J. Shiller nel libro 'The Subprime solution' - dichiarava come il notaio di tipo latino, avrebbe evitato la possibilità di frodi ipotecarie".

Lo stesso Consiglio nazionale del notariato ha messo a punto un testo diviso in 4 sezioni (il ruolo del notaio in Italia, il sistema latino a garanzia dell'ordinamento e delle transazioni economiche, analisi della crisi americana, l'innovazione tecnologica al servizio del cittadini), che collega le frodi ipotecarie, la crisi finanziaria dei mutui subprime e l'attività del notaio.

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