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martedì 26 aprile 2011

IL GRANDE CONCORSO "VINCI IL TUO LAVORO"

La Signora Francesca Saba spinge il suo carrello nel supermercato CSD di Villacidro, in Sardegna.
Raccoglie velocemente una serie di prodotti, anche se non le servono, perchè deve raggiungere quota 30. Infatti solo facendo una spesa di almeno 30 euro ha la possibilità di partecipare al concorso "Vinci il tuo lavoro". Sì, avete capito bene: con almeno 30 euro di spesa vi daranno un tagliando per partecipare ad una estrazione; i fortunati vinceranno un posto di lavoro per un anno in uno dei supermercati del gruppo.
Dice l'esperto di marketing: il nostro gruppo spende cifre considerevoli in concorsi che offrono premi e prodotti di vario genere, questa idea geniale ci consente, con investimenti assai inferiori, di aumentare la nostra quota di mercato offrendo il gadget di gran lunga più ambito dal consumatore, appunto un posto di lavoro.
Dice il sociologo: in una società in cui ormai una ristretta elite detiene la maggior parte delle ricchezze e del potere, il posto di lavoro è diventato uno strumento di controllo di masse sempre più povere ed impaurite.
Dice il sindacalista: tutto regolare, concordato con l'azienda ed in linea con la normativa vigente, nessun problema; anche se forse il problema consiste nel fatto che il sindacalista si è ormai ridotto ad avere la forza di difendere al massimo il proprio posto di lavoro.
Dico io: avevo sempre pensato che il lavoro fosse un obiettivo da raggiungere con fatica e con lunga preparazione e dovesse corrispondere ad una effettiva esigenza della società, diventando uno strumento di dignità e partecipazione sociale (c'è perfino uno stato che si definisce, all'articolo 1 della propria Costituzione, una repubblica democratica fondata sul lavoro).
E invece qui abbiamo aziende che offrono lavori di cui non hanno bisogno, regalati come gadget a gente scelta a caso, che quindi non avrà la preparazione per svolgerli; insomma lavori che non servono a nulla, assolutamente finti e controproducenti.
Inoltre c'è da considerare.........Mah, perbacco, mi accorgo ora che sul canale tematico cameradeideputati.it, dedicato alla fiction politica, è già cominciata la trentaduesima puntata della seguitissima fiction "I Responsabili".
La fiction racconta la storia di un gruppo di coraggiosi che, consentendo il raggiungimento della quota di mercato 320, hanno salvato la maggioranza al governo, hanno impedito la catastrofe dell'arrivo dei comunisti ed hanno evitato che la speculazione internazionale abbattesse il nostro paese.
Ora i Responsabili rivendicano un maggior ruolo sulla scena politica e vogliono fornire un contributo consono all'importanza della propria azione, insomma vogliono una poltrona nel Governo.
Nelle procedure per il raggiungimento di quota di mercato 320 sono stati fatti alcuni errori; in particolare sono stati distribuiti ottanta taglianti vincenti, avendo a disposizione solo una ventina di posti di lavoro.
Dice il politologo: una brillante azione di marketing politico ha consentito la sopravvivenza della maggioranza.
Dice il costituzionalista: il numero di posti da ministro e da sottosegretario sono predeterminati, per istituirne dei nuovi occorre una modifica legislativa.
Dico io: è successa la stessa cosa del concorso al supermercato, sono stati inventati dei posti di lavoro non necessari per farne un gadget per persone prese a caso, che non hanno le competenze per ricoprire il ruolo loro casualmente attribuito; insomma posti di lavoro inutili, controproducenti.
Anche la puntata di oggi della fiction finisce sul più bello, rimandando l'esito finale alla settimana prossima.
La Signora Francesca Saba ricomincia a riempire il carrello, sperando di ottenere un nuovo tagliando, questa volta vincente; il Signor Giovanni Olia di Sassari, uno dei vincitori del concorso, mostra felice il suo nuovo contratto di lavoro temporaneo; il simpatico onorevole siciliano Domenico Scilipoti sventola inquieto il suo tagliando, ma mostra con orgoglio il suo nuovo libro, di prossima pubblicazione, dal titolo "Perchè Berlusconi - Scilipoti re dei Peones".
E pensate, fa notare tutto compiaciuto, che l'introduzione l'ha scritta Silvio Berlusconi!

lunedì 18 aprile 2011

UN TITOLO FIN TROPPO FACILE: IL RITORNO DI LA GANGA

Molti sono i modi per passare il sabato sera; io l'ho passato in un modo forse non esaltante, sentendomi tre discorsi.
Il primo era un discorso del Presidente siriano Bashar Assad, trovato in qualche modo su internet. Il Presidente, stante la nota situazione che sta attraversando il paese, ha annunciato alcune aperture, quali l'abolizione della legge marziale in vigore dagli anni sessanta e l'introduzione di una sia pur minima libertà di espressione. Il tutto ovviamente per difendere la Siria dalla congiura in atto ordita dalle potenze straniere.
Per avere maggiori dettagli ho chiamato la mia amica siriana (per capire chi sia bisognerebbe però avere la pazienza di leggere il mio post dal titolo "Il deputato siriano").
Lei però mi ha confessato che le cose non stanno proprio così. Il Parlamento siriano è un organo praticamente privo di poteri (anche se la costituzione ne attribuisce qualcuno), che si limita a ratificare le decisioni del Presidente. Le elezioni del Parlamento (l'ultima è del 2007), nelle quali comunque la maggioranza è riservata per legge al partito del Presidente, sono una farsa nella quale si assiste ad offerte di danaro addirittura nei seggi elettorali. Il seggio in parlamento è comunque molto ambito, sia per motivi di stipendio (60.000 dollari in un paese in cui lo stipendio medio è 2.000 dollari l'anno), sia perchè il seggio sarebbe il viatico per partecipare al grande business del paese, la corruzione endemicamente diffusa come in tutti i paesi in via di sviluppo (e non solo...).
L'altro discorso, che ho ascoltato su un canale di Sky, è quello di Berlusconi al congresso del movimento "Al servizio degli Italiani".
Anche qui il Leader evoca la vera minaccia contro la quale combattere, la magistratura, nell'ambito della quale si annidano soggetti che lavorano per l'eversione dell'ordine costituzionale.
Lui ci sta provando a combattere contro la magistratura, ma la lotta è dura, anche perchè molti remano contro. Infatti quando il Leader propone una legge, questa deve essere approvata dal Parlamento, che ci mette un sacco di tempo e fa tante storie. Quando poi il Parlamento adempie alla propria funzione di approvare le pretese del Leader, ad essere d'accordo deve essere anche il Presidente della Repubblica, che anche lui ogni tanto si mette di traverso. Ma non basta ancora, perchè se l'idea del Leader non piace a qualche magistrato, quest'ultimo lo dice alla Corte Costituzionale che abroga la legge.
Insomma, ci sarebbe da fare qualche taglio.
Il terzo discorso, sempre su Sky, è quello di Bersani, segretario del PD, in occasione degli incontri organizzati da quel partito per le celebrazioni della unità d'Italia.
Il tema era: cos'è il PD e che modello ci siamo dati.
Sarà stato per l'ora ormai tarda, ma francamente non ho capito nulla.
Ho cercato oggi lumi sui quotidiani, ma nessuno ne parlava in modo particolare.
Sfogliando i giornali, ho notato su La Stampa una vignetta.
La vignetta mostra Craxi vestito da boss mafioso, con alle spalle loschi figuri, mentre dice: "Fermi tutti! Arriva La Ganga" e fu pubblicata sul Corriere della Sera ben ventotto anni fa.
Giusy La Ganga era un esponente del Partito Socialista che Craxi mandò a Torino come commissario del partito medesimo, quando in questa città cominciarono ad emergere i primi casi di corruzione. Peccato però che La Ganga, dal cognome indubbiamente sfortunato, appena giunto all'aeroporto, venne, come si diceva allora, raggiunto da comunicazione giudiziaria, finì nelle inchieste di tangentopoli e patteggiò una pena di venti mesi, pena tra le più alte mai inflitte ai politici allora coinvolti.
Ora Giusy La Ganga ritorna e si candida nelle liste del PD in appoggio a Fassino candidato sindaco. Sulla cronaca di Torino di Repubblica vi è l'indicazione di un altro politico con storia simile, tale Giancarlo Quagliotti, condannato nel 1993 per le tangenti che la Fiat pagava ai DS ed ora, ovviamente, coordinatore politico della campagna elettorale di Fassino.
Ormai si è fatto tardi, è ora di chiudere. Bashar Assad, la deputata siriana, menomalechesilvioc'è, Giusy la Ganga abbandonano il set e se ne vanno pure loro.
Rimango con un interrogativo: com'è possibile una cosa del genere?
Una risposta forse la trovo in un articolo di Gramellini comparso qualche giorno fa in prima pagina su La Stampa, dedicato proprio a La Ganga. Si domanda l'autore: per qual motivo per trovare persone che si impegnano in una campagna elettorale bisogna ricorrere ad un ultrasessantenne per giunta condannato per ricettazione? Risponde l'autore: perchè gli altri, cioè tutti noi, hanno mostrato indifferenza per la politica, ritenendola qualcosa di poco utile ed interessante, delegando ai soliti noti la cura dei propri interessi. Errore.

venerdì 15 aprile 2011

GIUSTIZIA ITALIANA = PROCESSO BREVE

Come pronosticato ieri, la tanto attesa riforma sul processo breve ha trovato il suo varo.
Ieri sera il duro braccio di ferro tra maggioranza e opposizione si è concluso con la vittoria della prima. Infatti il controverso testo è passato alla Camera con 314 sì e 296 no.
Sicuramente soddisfatta è la maggioranza che vede un esultante Silvio Berlusconi, riaffermando e consolidando la compattezza tra i partiti di destra.
Senza parole e sconcertata è invece l'opposizione. Bersani ha nuovamente sottolineato che il voto segna un passo per il governo verso l'abisso. Anche Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, ammette di aver fatto tutto il possibile affinchè non passasse questo provvedimento, ma non è servito.
C'è invece ancora chi spera ed è ottimista. Pierferdinando Casini, fiduciosamente è sicuro che il ddl non verrà approvato in Senato.
Invece il Quirinale osserva la vicenda molto attentamente.
Prossimo obiettivo per chi ora canta vittoria è l'emendamento Mugnai, proposto dallo stesso Franco Mugnani, capogruppo Pdl, che prevede di abbreviare i tempi per giudicare i condannati all'ergastolo.
Il processo breve segna un duro colpo alla giustizia italiana.

Ecco quali sono alcuni dei più significativi processi.
- Processo ETERNIT - Casale Monferrato. Nel 1907 la multinazionale Eternit, produttrice di prodotti in cemento e amianto si è insediata a Casale Monferrato, Bagnolo, Cavagnolo e Bagnasco. Solo a Casale il male d'amianto ha ucciso 1.400 persone e tra di esse ci sono vittime che non hanno mai lavorato negli stabilimenti. L'eternit veniva impiegato, in quanto a basso costo, nella costruzione di case, scuole, ecc... Solo nel 1992 tale materiale è stato bandito. Gli indagati sono accusati di disastro doloso e omissione dolosa di misure anti infortunistiche.
- Altro processo: tragedia allo stabilimento THYSSEN KRUPP, dove nel 2007 scoppio' un incendio e morirono sette persone. Accusa: omicidio volontario.
- CLINICA SANTA RITA, 2005-2008 si effettuavano interventi non a norma e dannosi che provocavano lesioni gravi ai pazienti. Accuse: truffa, falso ideologico e omicidio volontario aggravato da crudeltà.
- Caso CIRIO, 2008. Sergio Cragnotti e Cesare Geronzi accusati di truffa aggravata ai danni dei risparmiatori della Cirio.
- Processo PARMALAT. Calisto Tanzi condannato in primo grado a 18 anni di reclusione, con altri dirigenti (con pene minori), per il fallimento della Parmalat che ha visto l'azzeramento del patrimonio azionario dei piccoli investitori. Accusa: bancarotta fraudolenta, falso in comunicazione e ostacolo alla vigilanza.
- STRAGE DI VIAREGGIO. Disastro ferroviario che uccise 33 vittime innocenti a Viareggio. La procura di Lucca accusò per la strage manager e dipendenti di Ferrovie dello Stato, di Trenitalia, di Fs Logistica, ecc.., di disastro ferroviario colposo, omicidio e lesioni colpose plurime.
- TERREMOTO DELL'AQUILA, nel 2009 crollò la Casa dello Studente che provocò la morte di giovani studenti. Capi di imputazione per i responsabili: omicidio colposo e disastro colposo.
- Non tralasciamo altri processi che vedono come protagonisti: assassini, truffatori, corruttori, favoreggiatori della prostituzione e spacciatori di sostanze stupefacenti.
Bene, anzi male!! Tutti questi processi rimarranno irrisolti e vanificheranno l'ennesimo sforzo della magistratura.
Con il varo di questo ddl il nostro Premier sarà così salvato dal processo Mills e da quello Mediaset in quanto passeranno il prescrizione. Mentre per la vicenda Ruby si sta pensando all'emendamento proposto al Senato da Mugnai.


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- Dite la vostra!!

lunedì 11 aprile 2011

RAPPORTI ITALIA UE: PERMESSI A IMMIGRATI NEGATI

Difficili i rapporti che si sono istaurati tra l'Italia e la Ue a causa dell'emergenza immigrati.
Infatti è giunta proprio da Bruxelles la notizia, per voce della Commissaria europea Cecilia Malmstrom, della frenata sui permessi temporanei per gli immigrati che vogliono superare la Germania o la Francia; permessi che servono per tamponare l'emergenza.
Ora per fronteggiare il problema il Ministro Calderoli ha affermato che occorrono risorse e mezzi, pertanto l'unica soluzione è quella di ritirare le truppe dal Libano e schierare i soldati lungo il confine nazionale per arrestare l'avanzata dei profughi.
Affermazione che è stata ulteriormente condita dall'ultimatum proposto dal premier Silvio Berlusconi, il quale ha chiesto aiuti immediati altrimenti ha ventilato l'idea di divisione dalla Ue.
Per cui "un premier e un paio di ministri che alimentato un'escalation di segno antieuropeo pericolosa per la credibilità e per lo stesso ruolo del Paese nei confronti dei nostri partner più diretti", come scrive "Corriere.it", suscitano l'inquietudine di Napolitano.
Il Presidente della Repubblica in una telefonata fatta al ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha espresso tutta la sua preoccupazione e i suoi timori in quanto la critica nei confronti della Ue è accettabile e condivisibile, ma il comportamento antieuropeo e anticostruttivo adottato da ministri e capo del governo, alimentano un sentimento distruttivo e scissionale.
Frattini, successivamente, ha dichiarato a "La Stampa.it": «Noi giochiamo una carta di un’Italia non isolata in Europa che ha cercato di raccogliere consensi su una solidarietà europea che tutti i Paesi dell’area mediterranea condividono. Siamo anche convinti che ogni paese, in particolare l’Italia, interpreta ed applica le sue leggi conformemente all’Europa ma nessuno può interpretare le nostre leggi in nome o sulla base di principi diversi. Abbiamo stabilito, ad esempio, quali sono i requisiti sulla cui base riconosciamo lo status di permesso temporaneo. Sono requisiti stabiliti dalla legge italiana e a questi requisiti ci atteniamo».
Intanto Bruxelles fa sapere di aver già attuato, in sostituzione ai permessi provvisori, meccanismi per affrontare il "problema immigrati", definita, dalla stessa Commisaria Europea, una situazione difficile sia a livello umano che a livello economico.
Continuano gli sbarchi a Lampedusa; è salito a 1.500 il numero dei migranti ospitati dall'isola. Tuttavia sono previsti oggi anche parecchi rimpatri.

martedì 5 aprile 2011

IL CERTIFICATO DEL MEDICO SCILIPOTI

 
Domenico Scilipoti è un deputato del gruppo di Iniziativa Responsabile; quest'ultimo non è un vero e proprio partito, ma un insieme di movimenti che complessivamente costituiscono la così detta "terza gamba" della maggioranza, dando un apporto decisivo alla sopravvivenza del governo Berlusconi.
Scilipoti è assurto alle cronache politiche nazionale il 14 dicembre 2010, in occasione del famoso voto di fiducia; egli con un clamoroso passaggio dall'Italia dei Valori, con cui era stato eletto, alla maggioranza contribuì in modo determinante al risultato della votazione.
Per la verità, in quella circostanza, il nostro era stato anche oggetto di pesanti sarcasmi e di episodi particolarmente bizzarri, come si può vedere su http://www.youtube.com/watch?v=HfKYjRukiu0 e http://www.youtube.com/watch?v=TwiLGcH01rk

Domenica scorsa si è tenuta a Catania la prima assemblea regionale della sezione siciliana del Movimento di Responsabilità Nazionale, movimento di cui Scilipoti è Presidente e che contribuisce a formare la galassia di Iniziativa Responsabile. Questa è stata l'occasione per il nostro di spiegare la sua decisione di dicembre e di tratteggiare il significato ed il programma del suo movimento.
Anzitutto il suo intervento a favore della maggioranza è stato un'azione di alta responsabilità politica e morale, impedendo una crisi che avrebbe scatenato contro l'Italia la speculazione internazionale ed avrebbe messo in ginocchio il paese.
Inoltre egli ha delineato i punti portanti per addivenire ad un rinnovamento ed a una rifondazione della politica in Italia.
Il primo punto è la lotta contro l'anatocismo (significa interessi sugli interessi). Scilipoti è stato in prima fila in questa battaglia contro le banche. In particolare, afferma, sarà suo impegno cancellare un emendamento, devastante per il consumatore, proposto da un membro della stessa maggioranza, membro che è fratello di un importante banchiere. Abbiamo quindi un primo elemento di novità nella politica italiana: nel programma di governo è contenuto l'impegno ad opporsi alle malefatte del governo stesso.
Altro punto è la pari dignità della medicina alternativa. Dato che Scilipoti è medico che si occupa di agopuntura, qui sospetto che anzichè l'interesse del paese semplicemente faccia i cavoli propri.
Altro punto fondante è costituito dalla tutela della figura dell'informatore scientifico del farmaco, o qualcosa del genere; anche qui la cosa non sembra disinteressata.
Ma il vero rinnovamento della politica si otterrà, sostiene il nostro, con l'adozione del metodo olistico. Non ho idea che cosa voglia dire, ne mi risulterebbe una priorità per gli italiani. Comunque wikipedia il metodo olistico lo spiega così: "La scienza olistica è un paradigma scientifico che enfatizza lo studio dei sistemi complessi. Non è una disciplina scientifica in se stessa, ma definisce piuttosto un approccio filosofico in cui viene considerato il principio di emergenza nell'applicare il metodo scientifico, spesso utilizzando un metodo ampiamente interdisciplinare o multidisciplinare. Questo approccio è in contrasto con la tradizione puramente analitica, che si propone di interpretare i sistemi complessi dividendoli nelle loro componenti e studiandone separatamente le proprietà."....Ci mancava pure questa.
Scilipoti conclude agitando lo spettro di poteri forti, bancari, farmaceutici o quant'altro, in lotta contro di lui; invita gli uomini di buona volontà a non lasciarsi intimidire, ma a rimanere fermi e determinati, per la salvezza del paese e la sopravvivenza dei nostri figli, rispondendo colpo su colpo e portando a termine con determinazione tutte le battaglie.
Ora è chiaro che Scilipoti ha fatto irruzione sulla scena politica in un momento particolarmente delicato e rivelatore. Il bipolarismo, su cui erano state riposte molte speranze, è entrato in una crisi irreversibile, con una secessione all'interno della maggioranza e l'incapacità dell'opposizione di tratteggiare una credibile alternativa.
Per salvare il bipolarismo sarebbero stati necessari uomini dal grande acume politico e dalla grande progettualità; avremmo avuto bisogno di un De Gasperi o di un Berlinguer.
E' arrivato però il piccolo, simpatico medico siciliano, il quale, involontariamente, senza accorgersene, ha certificato la morte del bipolarismo.

DIPLOMA ANNULLATO, ESAME DA RIFARE: NON E' UN FILM MA LA REALTA'

Chi di noi non ha ancora gli incubi a pensare a quella "notte prima degli esami"? Beh, sicuramente i film riproducono sempre la drammaticità e l'angoscia di quella situazione.
Tuttavia la vicenda diventa più drammatica quando si ha trent'anni o più e una sentenza ci dice che ha dovuto annullare il nostro esame in quanto non sostenuto regolarmente.
Sembra la trama di un film, ma invece è la triste realtà.
Più di cento ex studenti siciliani, per la precisione 150, si sono visti annullare il proprio diploma, in quanto tra il 2000 e il 2004 gli allievi degli Istituti privati di Palermo e precisamente Oriani, Verga e Colombo, secondo una sentenza, avrebbero distribuito dei diplomi di maturità falsi.
La cosa eccezionale è che decine di studenti non superavano e addirittura nemmeno sostenevano l'esame, ma ugualmente conseguivano il titolo di studio.
Molti di questi erano allo scuro dell'inganno e del raggiro operato per mano di presidi e impiegati, tant'è che i "truffati" si sono subito costituiti parte civile al processo, ottenendo un risarcimento di circa tremila euro.
Come riporta "La Stampa.it" "L’indagine è del 2006, ma solo adesso i titoli sono stati annullati con la sentenza del Tribunale. A far partire i controlli era stata proprio una segnalazione del Provveditorato e una perizia condotta da un organo ministeriale aveva dimostrato che i titoli erano carta straccia. E adesso andranno al macero.".Non è uscito da molto al cinema il divertente film di Paolo Genovese, che vedeva impegnati Raoul Bova, Ricky Memphis, Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri e molti altri, dal titolo "Immaturi"; dove ex studenti ormai quarantenni dovevano risostenere l'esame di maturità in quanto il Ministero della Pubblica Istruzione aveva annullato loro l'esame di maturità. Beh, che dire? La realtà supera sempre e di gran lunga la fantasia!!
Ora questi poveri ex allievi palermitani hanno già provveduto a presentare la domanda per sostenere l'esame di maturità perchè molti di loro, rifare gli esami rappresenta una necessità.
Infatti diverse persone si trovano nella condizione per cui il titolo di studio conseguito rappresenta uno dei requisiti fondamentali per il lavoro che svolgono. Pertanto venendo questo a mancare, rischiano di perdere anche il posto di lavoro. Infatti per esempio una persona che chiameremo Pincopallino, è diventato maresciallo dell'Esercito ma ora venendo a mancare il titolo di studio ritornerebbe al grado di sergente oppure Pincopallino2 che rischia il posto in Comune.
Bene, anzi male: come è possibile che accadono cose del genere? Ci sono quarantenni e perfino cinquantenni professionisti nel loro settore che hanno già sostenuto l'esame e altri invece che hanno voluto attendere la sentenza e che ora si trovano con "un pugno di mosche in mano".


BLOG:
- Dite la vostra sull'intera vicenda. Secondo voi pensate che questa sia una tipica vicenda italiana? Di tutto ciò ci sentiamo incuriositi, indignati o rassegnati?

lunedì 4 aprile 2011

CAMERADEIDEPUTATI.IT

Ieri mi ha telefonato la deputata siriana.
Per chi avesse la sventura di leggere questo mio post, avrei l'onore di spiegare chi costei sia. Preferisco però, anziché avventurarmi in una contorta e, temo, poco chiara spiegazione, abusare della pazienza dell'eventuale lettore, pregandolo di leggere il mio post precedente, in cui racconto l'occasione del nostro incontro.
Dicevo dunque che mi ha telefonatola, ormai, mia amica siriana dicendomi di aver visto che su “CAMERADEIDEPUTATI.IT” domani andrà in onda la fiction-politica dal titolo “La nipote di Mubarak”. Dice inoltre che, dopo aver visto una breve anteprima della fiction, aumentato il suo interesse verso la italica fiction-politica, vorrebbe da me qualche spiegazione in merito al programma.
Mi chiede conferma di aver capito bene sul fatto che nella fiction di domani mattina, il parlamento delibererà che “Ruby rubacuori è la nipote dell'ex Presidente egiziano Mubarak”; mi chiede quindi come sia possibile che il Parlamento di un paese terzo (l'Italia) accerti o imponga un vincolo di parentela fra una cittadina marocchina, dal pittoresco nome italiano, ed un cittadino egiziano, cittadino egiziano, tra l'altro, oggi in cattive acque.
L'amica siriana è una donna molto colta ed intelligente; mi parla con gran competenza dell'opera buffa italiana, nella quale spesso sono scritte pagine indimenticabili sulla scoperta di insospettabili rapporti di parentela e filiazione.
Parliamo volentieri delle grandi opere liriche del passato; lei mi dice di adorare in particolare l'opera “Le Nozze di Figaro” di Mozart, nella quale vi è, infatti una indimenticabile scena nella quale Figaro scopre e ritrova i propri genitori.
Cominciando a sospettare che da questa grande cultura derivi l'interesse della mia amica verso la fiction-politica di domani, mi sento subito in dovere di informarla che su CAMERADEIDEPUTATI.IT non troverà nè Mozart né Da Ponte (suo librettista), ma Maurizio Paniz, Razzi e Scilipoti.
Devo poi spiegarle (sto pur sempre parlando con un parlamentare!) gli aspetti giuridici della fiction-politica.
Berlusconi non vuole essere giudicato dal Tribunale di Milano, ma del Tribunale dei Ministri. Questo perchè il giudizio davanti al Tribunale dei Ministri deve essere autorizzato dal ramo del parlamento di appartenenza (appunto CAMERADEIDEPUTATI.IT) a maggioranza assoluta. Magari Berlusconi trova 316 comparse e tutto finisce.
Spiego inoltre che è competente il Tribunale dei Ministri quando il comportamento che costituisce reato è oggettivamente riconducibile all'esercizio delle funzioni ministeriali, non basta ritenerlo tale.
Nel timore di essere stato poco chiaro nell'esporre le complicate norme italiane, mando all'amica la pagina del manuale del diritto costituzionale del primo anno di università, lo stesso, immagino, che avranno le comparse sul set di domani.
Ma la mia deputata è molto intelligente ed ha già capito tutto. “Ma allora” dice “non basta che Berlusconi pensasse di aver a che fare con la nipote, nipote deve essere veramente!”. E qui si scatena la potenza della fiction.
Politica, che innova la realtà, scatena le emozioni e la fantasia, realizza le più impensabili situazioni; crea come l'opera buffa, i più stravaganti rapporti di parentela.
Mentre stavamo facendo queste considerazioni vedo la programmazione di un canale satellitare inglese, tutto dedicato alla musica classica; proprio domani è in programma la trasmissione de “Le Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart.
Decidiamo entrambi di vedere l'opera mozartiana e di lasciar perdere CAMERADEIDEPUTATI.IT, è più dignitoso.

IL DEPUTATO SIRIANO

Mala tempora currunt in Siria; il paese mediorientale è investito anch'esso dal vento della libertà che soffia in questo periodo in nord Africa ed in tutto il mondo arabo.
Il paese è governato da cinquant'anni in modo dittatoriale dalla faglia Assad, prima il padre Hafez Assad adesso il figlio Bashar Assad.
In uno dei paesi del Medio Oriente, dove non ci sono garanzie costituzionali, dove la legge marziale è in vigore dal 1963, sono scoppiate manifestazioni e rivolte, duramente represse dal regime, con l'immancabile strage di manifestanti nelle principali città del paese.
Uno spiraglio sembrava essersi aperto quando il Presidente Assad ha dimissionato il governo ed ha annunciato di voler tenere un discorso alla nazione.
Anche gli osservatori occidentali hanno colto l'importanza di questo discorso, tant'è che il medesimo è stato trasmesso da molte televisioni satellitari e anche da un canale di Sky.
Ho potuto quindi assistere anch'io al discorso, con la traduzione simultanea in italiano, rendendomi anche conto di come sia difficile per il traduttore rendere simultaneamente gli stessi concetti utilizzando lingue così strutturalmente e concettualmente diverse come l'arabo e l'italiano.
E' molto bella l'aula di Damasco; le pareti sono in legno finemente intarsiato, con i tipici disegni arabi; gli stessi parlamentari portavano un abbigliamento molto variopinto, alcuni con il tipico copricapo arabo, altri con una tunica colorata, altri ancora vestiti all'occidentale; le donne portavano tutte un colorato foulard.
Il leader è arrivato con molto ritardo, come si conviene ai grandi; è stato accolto dai fragorosi applausi di tutti i deputati che festanti si sono stretti attorno a lui e tutti si sono messi a cantare.
Il traduttore non ha tradotto il testo del canto, ma uno spettatore italiano non ha potuto non pensare che si trattasse di qualcosa tipo “MENO MALE CHE ASSAD C'È” o qualunque stupidaggine del genere.
Il discordo di Assad non ha fatto sperare in nulla di buono; è stato giudicato insoddisfacente dal dipartimento di stato americano e dalle diplomazie europee.
Il senso del ragionamento è stato questo. Ci sono due grandi pericoli: un complotto internazionale contro il nostro Paese, ai quali non deve essere troppo estraneo lo storico nemico israeliano; all'interno della nazione dei facinorosi, per l'ignoranza, incapacità o bieco interesse, si mostrano sensibili ai messaggi che arrivano dall'esterno.
Ma per fortuna che c'è il leader che saprà respingere tutti i pericoli e saprà valutare con la propria saggezza se e quali cambiamenti siano opportuni per la nazione.
La cosa che mi ha colpito di più è stata questa. Il discorso era continuamente interrotto da interventi dei parlamentari che pronunciavano elogi e frasi di ringraziamento all'indirizzo del dittatore.
Per esempio, un signore molto distinto, vestito all'occidentale, si è alzato in piedi e sollevando le braccia al cielo ha esclamato: “Assad, il Medio Oriente per te è troppo piccolo!”. Una signora giovane, molto ben vestita, con degli espressivi occhi neri, bella quasi come alcuni ministri della Repubblica italiana. Si è alzata e, con il sorriso sulle labbra, ha pronunciato parole che il traduttore non ha tradotto, ma alle quali il leader ha risposto: “La tua grazia e la tua gentilezza avranno una ricompensa.”.
Credo di essere un utente televisivo, ahimè, troppo assuefatto o troppo smaliziato per non capire che tutto era stato pazientemente programmato, con una regia attenta e scrupolosa, con discorsi e interventi preconfezionati ed imparati a memoria. Insomma ho assistito a una fiction; pur pensando di assistere, così me lo hanno venduto, ad un momento politico importante nella vita di una nazione.
Ho in realtà visto uno spettacolo che si inquadra nella stessa categoria televisiva del “Grande Fratello”, di “Amici”e dell' “Isola dei Famosi”.
Facendo queste malinconiche riflessioni davanti alla tv, seduto nel salotto di casa mia, mi ponevo alcune domande e facevo qualche riflessione, la prima è questa.
Essendo il Parlamento un luogo dove, con la discussione e il confronto, si formano le opinioni e si prendono le decisioni, cosa ci è andata a fare, quella mattina, al parlamento di Damasco, la nostra deputata dai begli occhi neri, dato che tutto ormai era già stato stabilito? Per così, non poteva andare al suo posto la signora Marina Villa?
La signora Marina Villa è una partecipante alla trasmissione televisiva “Forum”, durante la quale la stessa ha affermato di essere aquilana e ha detto un gran bene di come Berlusconi ed il suo governo hanno fronteggiato il problema del terremoto in Abruzzo.
Subito dopo però, ad un giornalista che la intervistava, ha candidamente confessato che non era vero nulla, che non era terremotata e che aveva inventato tutto per un compenso di 300 euro. Del resto, sappiamo bene, al giorno d'oggi, con la crisi che c'è, 300 euro sono 300 euro; inoltre, aggiungo io, al giorno d'oggi valori come l'onestà intellettuale, la dignità, il rigore morale, valgono immancabilmente meno di qualsiasi cifra, anche minima sia proposta in cambio.
Ecco gli elementi della politica-fiction. Un pericolo gravissimo, mortale, che magari non esiste, ma che se anche non esiste ce lo possono inventare: le potenze straniere, le forze del male combattono contro la Siria.
Scatta lo show: il grande leader, Assad, interviene e risolve, fra l'entusiasmo generale, tra le ovazioni e gli applausi degli astanti.
Tutti glia altri problemi: il rispetto dei diritti umani, la povertà, la corruzione, la legge marziale in vigore da 48 anni, la feroce repressione, semplicemente non esistono, coperti dal fragore degli applausi, nascosti sotto i legni intarsiati del Parlamento di Damasco.
Ma la politica-fiction è una esclusiva di Assad e dei siriani?
Qualcosa mi dice che non sia proprio così.
Trasferiamoci in un altro paese, lontano ma non lontanissimo, anch'esso bagnato dal Mar Mediterraneo.
Un pericolo mortale sta minacciando quel paese; uno tsunami umano di centinaia di migliaia di individui sporchi, malvestiti, di carnagione scura, sta per abbattersi sulle sue coste, tutto distruggendo.
Sono prevalentemente terroristi e delinquenti, anche se, ad essere onesti, tra loro qualcuno normale potrebbe anche esserci. Non importa se ne sono arrivati solo 6000 perchè, se li tengono tutti a Lampedusa, sono comunque addirittura di più dei residenti italiani, sporcano ovunque (del resto hanno dato loro solo due bagni), rubano le arance (del resto hanno distribuito 4000 pasti per 6000 persone), dormono per terra sul molo (dove, peraltro, li hanno tenuti).
Ecco, il pericolo mortale c'è, lo abbiamo costruito e allora....via con lo show.
Già all'alba i militari sono al lavoro per ripulire l'isola dalla sporcizia, arrivano, traghetti per imbarcare i migranti (se fossero arrivati prima il problema per Lampedusa non ci sarebbe stato), viene preparata l'area per il discorso del leader.
“Basta cu' sti minchia di cartelli”, grida il Sindaco di Lampedusa a degli ingenui che pensano far politica esponendo cartelli di protesta.
Gli sprovveduti non avevano capito che essere su un set della politica-fiction, dove la politica e basta non c'entra nulla.
Con il ritardo che si conviene ai grandi arriva il leader. Il nostro, a differenza di Assad, è anche un bravo imprenditore e dice di aver comprato lì una villa, di voler abbassare le tasse, di voler costruire un casino' ed un campo da golf.
Gli stessi ingenui di prima avranno pensato che i migranti non sono capaci a giocare a golf, né sono venuti in Italia per questo.
Ma ancora una volta gli ingenui non hanno capito nulla, non sanno che la fiction ha le proprie regole, ben più irrazionali ed emotive rispetto alla squallida logica umana.
Finito il discorso del leader, la deputata siriana spalanca i suoi begl'occhi neri e prorompe in un fragoroso applauso. Applaude anche la Signora Marina Villa dall'Abruzzo, applaudono il deputato siciliano, il Sindaco di Lampedusa, tutti gli astanti. Sorge spontaneo sul set il coro “Silvio, Silvio”; anche qui si leva un canto, questa volta in italiano e non in arabo, ed ormai noto a tutti “MENOMALE CHE SILVIO C'E'.”.
Concludiamo il nostro viaggio nel Mediterraneo, spostandoci su un altro set.
La fiction entra nel vivo quando il Ministro della Difesa manda affanculo (scusate il termine, ma se lo usano loro...) il Presidente della Camera, il Ministro della Giustizia lancia in aria la sua tessera magnetica che un esponente dell'opposizione raccoglie e mostra ai giornalisti come un trofeo; il mitico Scilipoti mostra insospettate doto atletiche e si lancia in una acrobatica corsa, immortalata sui quotidiani del giorno dopo, pur di arrivare in tempo a votare.
In quale circo siamo capitati? Il luogo è molto austero, con velluti rossi e legni intarsiati: è il Parlamento di Roma e, non ho detto bruscolini. Roma è la città nella quale, tanti ma tanti anni fa hanno inventato tutta la storia (anche se, a dire il vero, hanno poco copiato dai greci); quindi dovrebbe essere un luogo sacro.
Ma la politica-fiction non ha rispetto per nessuno.
C'è un pericolo mortale: la magistratura.
“La magistratura?” Chiede con espressione sorpresa la deputata siriana che era rimasta sul set e cominciava ad incuriosirsi delle fiction italiane.
Beh, no, non proprio, non tutta la magistratura, certo ci sono magistrati seri, che saranno magari la maggioranza, ma c'è anche un gruppo di magistrati comuni che perseguitano il nostro leader e che, se non fermati in tempo, distruggeranno la nostra democrazia.
E allora parte lo show...
Tutti a litigare sul processo breve, sulla prescrizione breve, sul legittimo impedimento, sul conflitto di attribuzione, sulla nipote di Mubarak, sulla consigliera comunale, sui politici “acquisti”....
Intanto i veri problemi: le organizzazioni criminali che producono una fetta consistente della ricchezza della nazione; una economia almeno per un quarto in nero; la corruzione, il secondo debito pubblico del mondo; falsi liberalizzatori che sotto il feticcio della concorrenza realizzano giganteschi oligopoli; tutti finiscono coperti dagli strepiti delle liti, nascosti dietro i legni intarsiati del parlamento.
Il deputato Siriano, la signora d'Abruzzo, il Sindaco di Lampedusa, i traghetti, i migranti, Bashar Assad, tutti quanti sul set, per oggi la politica fiction è finita.
Ed io rimango sempre più confuso e perplesso: che siano tutti d'accordo. Maggioranza ed opposizione, destra e sinistra, a lasciare le cose così come stanno, tanto a qualcuno fanno comodo? Mah!
Oggi un amico mi ha dato un volantino sul quale è raffigurato il volto di una ragazza con le cuffie sulle orecchie. In alto c'è scritto “Non vuoi sentirne più?” e sotto “Migliora la politica, fai politica tu.”.
Quasi quasi ne mando uno alla deputata siriana.

venerdì 1 aprile 2011

PACCO BOMBA: GRAVE UN PARA'

Livorno - Ieri protagonista è stata la vicenda accaduta ad Alessandro Albamonte, capo di stato maggiore della brigata paracadutisti.
L'ufficiale, originario di Taranto, si è visto recapitare una busta senza mittente ma che riportava solamente l'intestatario, ovvero "Brigate Folgore".
Il pacco quindi, dopo diversi passaggi, è stato consegnato ad Albamonte che aprendolo lo ha subito investito con una fiammata e decine di schegge.
La drammaticità dell'accaduto è stato vissuto in diretta dalla moglie dell'ufficiale che, al telefono in attesa di parlare con il marito, ha assistito al tremendo scoppio.
Albamonte è stato subito soccorso dai suoi colleghi e portato immediatamente in ospedale, successivamente è stato trasferito al Cto di Firenze. Le sue condizioni, riportate dal professor Ceruso del Cto, non sarebbero gravissime anche se l'ufficiale ha riportaro la perdita di quattro dita della mano destra e tre della sinistra, riportando gravi lesioni alla vista.
Nella vicenda sono intervenuti immediatamente gli 007, in quanto non si esclude la pista anarchica. Infatti nello stesso plico esplosivo c'era un foglietto piegato in quattro che riportava la scritta Fai (Federazione anarchica informale) che invoca il "no a tutte le guerre".
Non è esclusa la possibilità che il pacco non fosse in realtà indirizzato ad Albamonte, bensì al generale Carmine Masiello, partito due giorni fa per l'Afghanistan e sostituito dallo stesso Albamonte.
Come dicevamo, si pensa ad un attacco anarchico in quanto i militari della Folgore sono schierati da anni su molti fronti di guerra ad alto rischio terrorismo
Analoghi episodi si sono verificati anche in Grecia e in Svizzera.
Come riporta "La Stampa" "alle 8,15 una lettera bomba è esplosa a Olten, negli uffici della federazione dell'industria nucleare svizzera..e un altro plico esplosivo, destinato al Direttore delle carceri di Koridallos, è stato invece disinnescato dai tecnici della polizia greca.".I servizi segreti avrebbero appurato la connessione fra i tre episodi che consoliderebbero l'ipotesi di forti legami e continui contatti tra gli anarchici italiani, greci e svizzeri.
Le forze politiche hanno tempestivamente mostrato la loro solidarietà alla famiglia dell'ufficiale; Berlusconi ha espresso anche a nome del governo, sgomento, affetto e vicinanza al parà, sottolineando l'eccellente lavoro svolto dalle Brigate Folgore impegnate in Afghanistan.
Stessi sentimenti di incredulità e condanna arrivano anche da Fini, Franceschini e dal capo di Stato Giorgio Napolitano, quest'ultimo "si è detto vicino alla famiglia dell'ufficiale", come scrive "La Stampa.it".
Non bisogna dimenticare che già nel 2006 a Livorno si è verificato un episodio simile. Infatti davanti alla Caserma Vannucci era stata lasciata una borsa blu, contenente dell'esplosivo. All'epoca la vicenda si era conclusa senza gravi feriti, in quanto i due militari colpendo con un calcio il borsone hanno provocato l'esplosione senza riportare gravi conseguenze.


BLOG:
- Cosa si vuole dimostrare con questi vili gesti?
- Le reti televisive hanno relegato questo drammatico fatto in coda ad altere notizie quali: prescrizione breve, indegna rissa alla Camera, problema immigrati, Libia, ecc…, meritava tale collocazione?

SALUGGIA A LE IENE: RISCHIO RADIOATTIVITA'

Mercoledì al programma "Le Iene" trasmesso su Italia 1, ha avuto come protagonista la città monferrina di Saluggia per parlare del problema nucleare con il riferimento ai depositi di scorie radioattive, site nella zona.
La iena Matteo Viviani, si è recata a Saluggia per far luce sulla contaminazione, avvenuta nel 2004, di un piccolo pozzo privato.
Matteo Viviani, con un servizio molto chiaro e esaustivo, ha spiegato quali rischi corriamo con la radioattività.
La iena ha intervistato Giampiero Godio, di Legambiente e il sindaco di Saluggia, Marco Pasteris.
La vicenda ha dell'incedibile!
Nel 1979 il primo reattore nucleare italiano, Avogadro, è stato costruito a Saluggia; vent'anni prima era pero' un deposito contenente tonnellate di rifiuti radioattivi e barre di uranio che successivamente, le ultime 150 rimaste, sono state sciolte per ottenere il plutonio. Da tale processo si sarebbero create scorie radioattive allo stato liquido, ora giacenti in un deposito a pochi passi dal reattore, chiamato Eurex.
Il pericolo, oltre alla radioattività generale, sta nel fatto che tale deposito è a pochi chilometri dai pozzi dell'Acquedotto del Monferrato, il quale fornisce acqua a 200 comuni delle province di Alessandria, Asti e Torino.
Il sindaco di Saluggia, Pasteris al microfono si sarebbe così espresso: "Purtroppo siamo tristemente famosi per essere la pattumiera nucleare d'Italia... Ci sono state alluvioni nel 1994 e nel 2000 che potevano avere conseguenze tragiche, tuttavia l'area è vigilata in modo efficace e sicuro. Si attende la costruzione del Cemex che servirebbe per solidificare le scorie liquide e renderle meno nocive, ma ci vorranno tanti anni, almeno quindici o venti per arrivare al completamento dell'opera.".

Tanti sono i punti interrogativi su questa vicenda e ci chiediamo:
- Quali potrebbero essere le reali conseguenze?
- Come mai non si è ancora provveduto alla bonifica?
- Perché non si organizzano proteste in modo più incisivo? Forse a causa che in Italia protestare non produce risultati? E’ per questo motivo l’italiano vive in una realtà di rassegnazione endemica? Oppure è la quasi inesistente fiducia verso la classe politica italiana?