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lunedì 26 aprile 2010

L'obbligo del collegio sindacale nelle srl: nuove disposizioni del dl 39/2010

Le nuove disposizioni in tema di obbligatorietà del collegio sindacale per le srl sono operative dal 7 aprile 2010 e la circolare n.17/2010 del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ne descrive le linee applicative.

Il dl 39/2010 attuativo della direttiva 2006/43/CE ha incisivamente modificato la disciplina del collegio sindacale nelle società a responsabilità limitata.
Con il nuovo art. 2477 c.c. il legislatore delegato è intervenuto, da una lato, ampliando le ipotesi nelle quali la srl deve dotarsi dell'organo di controllo interno, dall'altro, prevedendo che in caso di inerzia della società, il collegio sindacale possa essere nominato dall'autorità giudiziaria.

In particolare, come già disposto dalla prevegente disciplina, nelle srl la nomina del collegio sindacale è obbligatoria quando la società:
- è dotata di un capitale sociale non infweriore a quello minimo stabilito per le società per azioni, ovvero quando è pari o superiore a 120.000 euro;
- ha superato per due esercizi consecutivi, almeno due dei limiti previsti dall'art. 2435-bis, co. 1, c.c.

In base al nuovo testo dell'art. 2477 c.c. la nomina del collegio sindacale è anche obbligatoria quando la società:
- è tenuta alla redazione del bilancio consolidato;
- controlla una società tenuta alla revisione legale dei conti.

Le modifiche sono immediatamente operative e applicabili fin dal 7 aprile 2010.

Per identificare il momento a partire dal quale sorge l'obbligo di nomina del collegio sindacale facciamo riferimento a quanto disposto dal sesto comma dell'art. 2477 c.c.:
"L'assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti indicati al secondo e terzo comma deve provvedere, entro 30 giorni, alla nomina del collegio sindacale. Se l'assemblea non provvede, alla nomina provvede il tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato".

Notai Cinesi a scuola dai colleghi Italiani

E'arrivata a Roma una delegazione di notai cinesi per studiare il notariato latino. La Cina infatti dopo aver approfondito il funzionamento e il rapporto tra costi e benefici dei sistemi di commeon law e civil law (o notariato latino), ha deciso nel 2003 di adottarequesto sistema, presente i 77 Paesi nel mondo. Una delegazione di 25 notai dell'ordine nazionale cinese ha quindi partecipato ad un corso di formazione sul sistema italiano dei pubblici registri e la Rete unitaria del Notariato, l'infrastruttura tecnologica che collega notai e pubblica amministrazione. L'iniziativa si è svolta sotto l'Egida dell'Uinl, Unione internazionale del notariato latino.

venerdì 23 aprile 2010

legge 88/2009: immobili e accertamenti del fisco su reddito d'impresa e iva

L'agenzia delle Entrate riporta nella circolare 18/E del 14 aprile 2010 che per effetto della legge 88/09 verrà abbandonato qualsiasi contensioso riguardante il reddito d'impresa e di iva per compravendite di immobili in cui il il Fisco abbia contestato lo scostamento tra il corrispettivo dichiarato e il valore normale.

La legge 88/2009 abbrogando alcune disposizioni in tema di maggiore fatturato e di maggiore reddito d'impresa impone che gli accertamenti del Fisco siano fondati solo su elementi presuntivi gravi precisi e concondanti quali: il maggiore valore del mutuo rispetto a quello dell'immobile, prezzi emersi da indagini finanziare o i valori delle precedenti compravendite dell'immobile in oggetto.

La circolare del 14 aprile spiega inoltre cosa succede nel caso di controversie pendenti: l'abbrogazione della presunzione legale relativa, a suo tempo introdotta dal dl 223/2006, produce effetti anche con riferimento al periodo pregresso. Quindi la validità delle motivazioni degli accertamenti andrà valutata alla luce della modifica normativa.

domenica 18 aprile 2010

Nasce Alia, l'associazione notarile per le fasce sociali deboli

Si fa sempre più intenso e capillare l'impegno della categoria notarile nel sociale. E’ stata costituita il mese scorso a Roma, presso la sede del Consiglio Nazionale del Notariato, l’associazione ALIA. Il progetto, nato all’interno del Notariato, ha lo scopo di offrire solidarietà sociale nei confronti delle fasce sociali deboli e di persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari. L’adesione dei notai è prevista su base volontaria.

In particolare saranno svolte le seguenti attività:
sostegno e assistenza giuridica a minori, anziani e tutti coloro che, per la loro diversa abilità fisica o psichica si trovino in stato di disagio sociale; analisi, approfondimento e promozione di soluzioni e provvedimenti legislativi per le problematiche relative cosiddette “minoranze” attraverso lo studio, la ricerca e la valorizzazione del loro patrimonio culturale ed etnico;
Tra le possibili iniziative sono allo studio la consulenza e l’assistenza gratuita tramite internet oppure attraverso “consultori”, nonché la ricerca scientifica finalizzata al miglioramento del quadro normativo in materia sociale, proponendo e stimolando le riforme.

L’associazione di solidarietà del Notariato italiano, inoltre, sarà gemellata con la fondazione Aequitas, ONG del Consiglio Generale del Notariato spagnolo, preposta all’aiuto dei cosiddetti settori vulnerabili e bisognosi di maggiore protezione: minori, disabili, anziani, immigranti, persone che hanno subito violenze. Tra le principali attività svolte va segnalata la predisposizione di un testo legislativo sull’assistenza ai disabili (ley de autonomia personal y atencion a las personas con situacion de dependencia) divenuta legge dello Stato nel 2006.

“Sulla scorta dell’esperienza spagnola anche il Notariato italiano, che quotidianamente assiste la famiglia e l’individuo nelle scelte più importanti, vuole offrire con questa iniziativa il proprio contributo nel segno della responsabilità sociale e solidale”, ha dichiarato Ernesto Quinto Bassi, consigliere nazionale del Notariato e fondatore di ALIA. “Non a caso ALIA, il nome dell’associazione, ha il significato esteso di Altro”.

Notai per la semplificazione dei divorzi transnazionali

I notai d’Europa hanno accolto con grande interesse la proposta presentata il 25 marzo 2010 dal Vicepresidente della Commissione Ue, Viviane Reding, Commissario europeo per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, di intervenire nel campo dei divorzi transnazionali per semplificare le procedure e rendere più facile l’individuazione della legge applicabile. I notai europei, vogliono offrire il loro sostegno a questa iniziativa che contribuirà a rafforzare la sicurezza giuridica dei cittadini europei e a questo fine auspicano anche l’adesione di quei paesi che ancora non si sono interessati alla questione.

Permettendo ai coniugi di scegliere liberamente la legge applicabile e l'autorità competente a regolare la loro crisi matrimoniale, questa proposta porrà fine al cosiddetto "turismo giudiziario" (forum shopping) e permetterà al coniuge ritenuto più "debole" di beneficiare delle stesse opportunità del suo partner.

Roberto Barone, Presidente del Consiglio dei Notariati Europei (CNUE) ricorda che: "la mancanza di informazioni circa la legge applicabile può avere conseguenze gravemente negative per i coniugi che intendono divorziare. Questo è il motivo per cui è necessario che la scelta del giudice competente e della
legge applicabile sia sufficientemente consapevole”.

Ogni giorno nei loro studi, i notai d'Europa giungono alla medesima conclusione: sempre più persone vivono, studiano, si sposano, divorziano o muoiono in uno Stato membro diverso dal proprio, con complicazioni dal punto di vista giuridico. Ad esempio, ogni anno, ci sono quasi 140.000 divorzi che coinvolgono coniugi di nazionalità diversa. Tali situazioni richiedono l'assistenza di un professionista imparziale, in grado di consigliare i coniugi sulle disposizioni che variano a seconda degli Stati membri.

Per questo, il Presidente Barone sottolinea l'importanza per ciascuno dei coniugi di potersi rivolgere ad "un professionista qualificato e imparziale come il notaio, in grado di consigliare le parti in modo completo e obiettivo".

venerdì 9 aprile 2010

Il Rogito in sintesi

Il rogito è l’ultima fase dell’acquisto di un immobile e rappresenta il momento in cui la proprietà dell’immobile passa dal venditore all’acquirente.

Chi deve prendere parte al rogito?
Al rogito, che deve avvenire con l’ausilio di un notaio, devono partecipare come parte venditrice tutti coloro che vantano diritti sull’immobile e tutti coloro che rivestono il ruolo di parte acquirente.

Quanto costa il rogito?
Il rogito viene svolto con l’assistenza di un notaio. La parcella del notaio per la stipula dell’atto di compravendita è la sommatoria di 3 voci: l’onorario, i diritti e le spese anticipate. L’onorario varia a seconda del valore dell’immobile e rappresenta il costo della prestazione professionale del notaio. I diritti riguardano i costi sostenuti dal notaio per scrittura di documenti, accesso ai vari uffici per gli adempimenti, pagamento di imposte eccetera. Le spese anticipate, cosiddette perche materialmente anticipate dal notaio, si riferiscono a imposte sul trasferimento (imposta di registro, imposta ipotecaria e imposta catastale) e altri costi come ad esempio i bolli.

Chi deve pagare le spese notarili?
Normalmente il costo del rogito è a carico dell’acquirente, come previsto dal codice civile, a meno che le parti non abbiano preso accordi differenti.

Chi risponde di eventuali errori?
In caso di imperfezioni, errori o omissioni risultanti dall’atto di compravendita, evento raro ma non impossibile, il notaio ne risponde in prima persona. Durante le varie verifiche il notaio controlla che sull’immobile non siano presenti ipoteche, sequestri, pignoramenti e, più in generale, vincoli che ne compromettano il valore e la trasferibilità. Se ad esempio dovessero verificarsi problemi a tale riguardo il notaio ne è direttamente responsabile e pertanto adotterà i provvedimenti necessari per risolvere la situazione.

martedì 6 aprile 2010

Dal 1° aprile 2010 - L'impresa per via telematica con ComUnica

Dal 1° aprile è entrata in vigore la nuova e unica procedura che velocizza e semplifica la nascita di un’impresa. Sarà infatti possibile inviare i moduli per via telematica al registro delle imprese e assolvere così agli adempimenti previsti per l’iscrizione presso la camera di commercio. L’invio telematico servirà anche per le modifiche e le cessazioni.

Per svolgere la procedura è necessario il software gratuito ComUnica, messo a disposizione da Infocamere, attraverso cui le comunicazioni verranno inoltrate agli enti competenti.

La richiesta può essere fatta dall’impresa stessa o da un intermediario come il notaio o il commercialista, e inviata al registro delle imprese utilizzando la firma digitale. Entro 5 giorni la camera di commercio invia all’indirizzo di posta certificata la conferma di iscrizione della nuova azienda. La risposta dai vari enti competenti arriva entro 7 giorni, quindi in una settimana tutte le procedure saranno concluse.