Google
nel blog

mercoledì 23 marzo 2011

ASSOLTO IL TABACCAIO CHE UCCISE IL RAPINATORE

Giovanni Petrali, tabaccaio milanese di 77 anni, la sera del 17 maggio 2003 reagì a due rapinatori che avevano minacciato la moglie con una pistola ed avevano rubato 1300 euro. Pistola alla mano li inseguì, ne uccise uno e ferì l'altro.
Condannato in primo grado ad un anno e otto mesi per omicidio colposo e detenzione illegale dell'arma, ora è stato assolto in appello, nonostante le richieste del pubblico ministero di condanna a nove anni e sei mesi per omicidio volontario.
La politica ha variamento commentato l'assoluzione. Fuori dal palazzo di giustizia un gruppo di leghisti, guidati dall'europarlamentare Matteo Salvini, hanno manifestato dietro lo striscione "siamo tutti tabaccai". Salvini ha commentato, come riferisce "La Repubblica" dicendo che la sentenza "non è un invito a farsi giustizia da soli, ma un sospiro di sollievo per la gente perbene; candideremo Petrali alle prossime elezioni comunali".
Di altro segno il commento di Stefano Boeri, capolista PD alle comunali secondo il quale è sbagliato lasciare che i tabaccai, i negozianti ed i taxisti si difendano da soli.
Chiediamo ai nostri venticinque lettori: ritenete adeguate le attuali norme in tema di legittima difesa?
Chiediamo ai nostri politici ed agli esperti: qualcuno vuole elaborare una riforma delle vetuste norme che regolano la scriminante della legittima difesa?

Casale Monferrato è una città che vive una strage silenziosa, quella del cancro ai polmoni, sempre mortale, provocato dall'amianto.
Il 28 aprile è la giornata mondiale delle vittime dell'amianto e sono previsti un convegno internazionale, la proiezione, al teatro municipale, del documentario "Polvere" e la redazione di un documento con l'appello per la cessazione dell'uso dell'amianto nel mondo.
Gli studenti delle scuole superiori di Casale Monferrato, nel mese di maggio, si sdraieranno simbolicamente per le vie cittadine, per dare una idea visiva dello sterminio causato dall'amianto.

Piero Sarro, 40 anni, ha trascorso oltre nove mesi in una cella del carcere di Asti, accusato di aver effettuato una rapina in una farmacia sempre ad Asti.
Gli elementi di accusa nei suoi confronti erano costituiti da un filmato del sistema di videosorveglianza, che aveva ripreso il rapinatore mentre concludeva una telefonata, appena prima di aggredire il farmacista; nonchè dai tabulati telefonici che "dimostravano" che il cellulare del Sarro aveva terminato una chiamata proprio al momento della rapina. Ma si è scoperto che i sistemi di relevazione delle chiamate telefoniche era mal tarato e l'esame antropometrico del filmato, effettuato da un docente dell'università di Torino, ha dimostrato in modo inequivocabile che si trattava di una persona diversa.
Domanda finale a questo ennesimo caso di malagiustizia.
Che giustizia vogliamo: quella in cui si va un tanto al chilo, con grave pericolo per gli innocenti e grande sollievo per i veri colpevoli, oppure una giustizia che tuteli gli onesti?

Segnalo il libro del professor Ugo Mattei, docente all'Università di Torino ed all'università della California, libro dal titolo "L'acqua e i beni comuni".
L'autore sostiene il referendum sulla privatizzazione dell'acqua.
Trattasi di un argomento su cui riflettere.

Nessun commento:

Posta un commento