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giovedì 24 marzo 2011

ITALIA: NUCLEARE SI? NUCLEARE NO?

Grande è il dilemma in Italia se ripristinare il nucleare.
Una decisiva marcia indietro è avvenuta dopo la tragedia in Giappone, che apparentemente avrebbe frenato il Governo italiano.
La decisione di introdurre il nucleare in Italia era stata presa nel 1955 nella conferenza tenutasi a Ginevra nella quale era stato stabilito che si poteva dare il via "all'epoca del nucleare". Infatti il primo impianto fu costruito nel 1963 a Latina e il 12 maggio 1963 venne inaugurato, sempre a Latina, il più potente reattore nucleare del tempo in Europa (reattore Magnox). Non bisogna dimenticare anche altre centrali quali: Sessa Aurunca, Caorso e Trino.
Un decisivo stop al forte sviluppo dell'energia nucleare si ebbe con gli avvenimenti accaduti a Chernobyl e Russia che portarono ad indire tre referendum nazionali sull'argomento. Ne conseguì che l'80% dei votanti decretò la messa al bando del nucleare in Italia.
L'aumento dei prezzi di petrolio e gas, portarono il governo italiano nel 2008 a un ripensamento. Ci fu la proposta, per coprire il 25% del fabbisogno, di costruire 10 reattori.
Ora dopo gli avvenimenti in Giappone, si fa di nuovo un passo indietro ed è la prima volta che in Italia sia maggioranza che opposizione sono d'accordo a valutare per bene e con tutta calma il da farsi.
Infatti il governo si è preso un anno di pausa per accertarsi che non ci siano più rischi che vantaggi nella produzione di nuovi impianti nucleari e il primo punto all'ordine del giorno, come riporta "Corriere.it", «prevede modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 31/2010 sulla localizzazione, realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare etc.». La decisione di applicare la moratoria di un anno è stata diretta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta con Paolo Romani e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Molti sono coloro che hanno cambiato idea sull'argomento, infatti il 17% della popolazione italiana non sarebbe più così convinta e salgono al 68% le persone che sarebbero contrarie al ripristino del nucleare.
Importanti sono le dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente, Prestigiacomo che afferma su "Il Messaggero.it" «Bisogna uscirne, ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare niente. Si decide tutto tra un mese» aggiunge poi il Ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani «Tutti devono fermarsi un attimo, capire quello che sta accadendo e cosa è meglio fare... è importante aspettare gli stress test che devono dare elementi per la sicurezza delle centrali... la questione nucleare non può essere portata avanti solo a livello nazionale essendo una questione europea». Concorde sulle affermazioni dei due ministri è Gianfranco Fini e anche Umberto Veronesi, presidente dell'agenzia per la sicurezza nucleare che ribadisce, sempre ne "Il Messaggero.it" «Noi abbiamo il vantaggio di ripartire da zero e di poter fare scelte libere da vincoli e siamo quindi nelle condizioni migliori per decidere con coscienza, prudenza, intelligenza, e senza fretta...». L'opposizione, anche se in minima parte, ha trovato il pretesto per accusare il governo di «voler prendere tempo per salvare se stesso, spinto questa volta dalla preoccupazione che i cittadini possano far sentire la propria voce nel referendum del 12 giugno..ed è un escamotage per non perdere le amministrative e il referendum, una presa in giro, il governo vuol chiudere la bocca agli italiani», come scrive "Corriere.it".
Inoltre si mormora che una massiccia affluenza alle urne per il la scelta sul nucleare condizioni il raggiungimento del quorum degli altri referendum, quelli sul legittimo impedimento e sulla privatizzazione dell'acqua.


BLOG:
- Se guardiamo la mappa degli stabilimenti nucleari in Europa notiamo che l'Italia non è esclusa dal rischio di una eventuale esplosione. Per cui è così giusta la paura che si ha sulla creazione di centrali sul territorio italiano?
- Si è reticenti sul nucleare per i rischi che potrebbe comportare sulla popolazione o perché sappiamo che sarebbe "gestito all'italiana" un suo eventuale ripristino?
- Pensata che la moratoria di un anno sulla valutazione del nucleare presa dal Governo è effettivamente una pausa di riflessione oppure nasconde il tentativo di condizionare il quorum degli altri referendum?

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