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lunedì 21 marzo 2011

LIBIA: TERZO GIORNO DI GUERRA E GLI ATTACCHI NON SI FERMANO

Continuano gli scontri in Libia.
Venerdì il via libera dell'Onu di attaccare le forze armate del colonnello Gheddafi. La coalizione anti-Gheddafi, composta da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti coinvolta nell'operazione "Odyssey Dawn", non si ferma.
L’ammiraglio William Gorney, del Pentagono ha dichiarato che anche gli attacchi aerei condotti sulla Libia hanno avuto molto successo; ha inoltre precisato che nelle operazioni di imposizione della no fly zone sono coinvolti anche altri quattro Paesi: Italia, Canada, Belgio e Qatar.
Infatti anche sei Tornado italiani sono decollati dalla base di Trapani Birgi domenica, per distruggere i sistemi radar libici. L'operazione sarebbe perfettamente riuscita e gli aerei italiani sono poi rientrati alla base.
Il colonnello Gheddafi, durante un messaggio alla Tv di Stato libica, ha detto «Italia, sei traditrice», poi ha mosso accuse di tradimento anche verso la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti.
Poco prima della missione italiana era scattato il cessate il fuoco, ma la tregua è durata poco, infatti il consigliere per la Sicurezza nazionale di Barak Obama, Tom Donilon ha sottolineato: "Non è la prima volta che le autorità libiche dichiarano la loro intenzione di applicare un cessate il fuoco per mettere fine alle violenze contro la popolazione civile libica." Frattini ha poi aggiunto "Noi auspichiamo che questa volta alle dichiarazioni facciano seguito azioni concrete".Tuttavia non si poteva più tollerare il massacro attuato dal rais contro il suo stesso popolo e pertanto l'Onu è dovuto intervenire per difendere i diritti umani. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha così affermato «Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un operazione autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu», come cita "Il Secolo XIX.it".
Il "Corriere.it" scrive: "Per la seconda volta, anche il Regno Unito ha lanciato dal Mediterraneo missili (da crociera) Tomahawk da un sommergibile di classe Trafalgar nel quadro di un piano coordinato della coalizione per applicare la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che autorizza il ricorso alla forza contro il regime del colonnello Muammar Gheddafi", ha spiegato il generale John Lorimer.
Gli Stati Uniti, per voce del proprio presidente Barak Obama, hanno annunciato che nei prossimi giorni passeranno il comando dell'operazione ai franco-britannici, in quanto le truppe statunitensi sono già impegnate in due conflitti. Per ora sarebbero 124 i missili Usa lanciati contro la Libia.
Colpito da un missile anche il bunker di Gheddafi che, secondo alcune dichiarazioni del portavoce del regime, sarebbe stato distrutto completamente.
Intanto sale vertiginosamente il bilancio delle vittime degli scontri, come riporta il portavoce del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, Hafiz Ghoga: i morti e martiri sono già 8.000.
Notizia dell'ultima ora, ancora da confermare, sarebbe la morte del capitano dell'esercito Khamis Gheddafi, uno dei sei figli del colonnello Muammar, che sarebbe deceduto ieri a Tripoli. Khamis sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi, quando un pilota dell'aviazione libica passato con l'opposizione avrebbe aperto il fuoco contro di lui.


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- Come finirà questa guerra: sarà una guerra lampo o durerà a lungo come proclamato da Gheddafi?
- Condividete l’atteggiamento adottato dal Governo italiano?

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