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venerdì 1 aprile 2011

SALUGGIA A LE IENE: RISCHIO RADIOATTIVITA'

Mercoledì al programma "Le Iene" trasmesso su Italia 1, ha avuto come protagonista la città monferrina di Saluggia per parlare del problema nucleare con il riferimento ai depositi di scorie radioattive, site nella zona.
La iena Matteo Viviani, si è recata a Saluggia per far luce sulla contaminazione, avvenuta nel 2004, di un piccolo pozzo privato.
Matteo Viviani, con un servizio molto chiaro e esaustivo, ha spiegato quali rischi corriamo con la radioattività.
La iena ha intervistato Giampiero Godio, di Legambiente e il sindaco di Saluggia, Marco Pasteris.
La vicenda ha dell'incedibile!
Nel 1979 il primo reattore nucleare italiano, Avogadro, è stato costruito a Saluggia; vent'anni prima era pero' un deposito contenente tonnellate di rifiuti radioattivi e barre di uranio che successivamente, le ultime 150 rimaste, sono state sciolte per ottenere il plutonio. Da tale processo si sarebbero create scorie radioattive allo stato liquido, ora giacenti in un deposito a pochi passi dal reattore, chiamato Eurex.
Il pericolo, oltre alla radioattività generale, sta nel fatto che tale deposito è a pochi chilometri dai pozzi dell'Acquedotto del Monferrato, il quale fornisce acqua a 200 comuni delle province di Alessandria, Asti e Torino.
Il sindaco di Saluggia, Pasteris al microfono si sarebbe così espresso: "Purtroppo siamo tristemente famosi per essere la pattumiera nucleare d'Italia... Ci sono state alluvioni nel 1994 e nel 2000 che potevano avere conseguenze tragiche, tuttavia l'area è vigilata in modo efficace e sicuro. Si attende la costruzione del Cemex che servirebbe per solidificare le scorie liquide e renderle meno nocive, ma ci vorranno tanti anni, almeno quindici o venti per arrivare al completamento dell'opera.".

Tanti sono i punti interrogativi su questa vicenda e ci chiediamo:
- Quali potrebbero essere le reali conseguenze?
- Come mai non si è ancora provveduto alla bonifica?
- Perché non si organizzano proteste in modo più incisivo? Forse a causa che in Italia protestare non produce risultati? E’ per questo motivo l’italiano vive in una realtà di rassegnazione endemica? Oppure è la quasi inesistente fiducia verso la classe politica italiana?

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